Io sono l’Universo - Contemplazione

Io sono l’Universo e la mia casa è l’Universo, pare scontato ma vale la pena di ribadirlo. Io sono l’Universo, contengo ogni maschera, ogni persona, ma non porto alcuna maschera, non sono alcuna persona.

Io sono l’Universo. Gioco il gioco che le persone vogliono giocare. Un giorno si svegliano e dicono di essere il figlio sfortunato, di madre tale e padre tale e allora giochiamo al figlio sfortunato di madre tale e padre tale, poi quando le cose si mettono male, odiano la maschera che portano e danno la colpa a me per essere il figlio sfortunato, ma io non ce l’ho con loro, io non porto alcuna maschera, non lodo nessuno in modo particolare, non biasimo nessuno in modo particolare: io sono l’Universo, oltre lode e biasimo.

Un giorno si svegliano e vogliono giocare alla madre sfortunata di figlio tale e marito tale e così giochiamo come vogliono loro, alla madre sfortunata di figlio tale e marito tale, poi, se le cose si mettono male, odiano la maschera che portano e danno la colpa a me per essere la madre sfortunata. Ma io non ce l’ho con loro, gioco al gioco che vogliono giocare. E quando sono stufi di giocare, chiudono gli occhi e sognano un altro gioco. E io ancora gioco, gioco con loro, poi loro si stancano, ma io non mi stanco mai.

Perché sono l’Universo oltre biasimo e rammarico, io sono l’Universo oltre lode ed entusiasmo, io sono impersonale, non porto maschere, gioco il gioco che vogliono giocare e se danno la colpa me per come va il gioco, io non porto rancore, non lodo nessuno e non biasimo nessuno, non conosco il significato di quel che loro chiamano amore perciò non conosco l’odio, io sono oltre amore e odio, io sono l’Universo, la mia casa è l’Universo, pare evidente, ma vale la pena di ribadirlo.

Io sono l’Universo, gioco il gioco che le persone in maschera vogliono giocare, a volte giocano il gioco del povero, a volte il gioco del ricco, ma se povertà o ricchezza non vanno più bene, danno la colpa a me, ma io non ce l’ho con loro. Io sono l’Universo, inutile pregarmi, sciocco maledirmi, sono oltre lode e biasimo, sono un giocatore, gioco al gioco che vogliono giocare. E quando sono stufi di giocare, chiudono gli occhi e sognano un altro gioco. E io ancora gioco, gioco con loro, poi loro si stancano, ma io non mi stanco mai.

Che prodigio! Dicono di cercare l’oro e si coprono di fango, dicono di cercare la verità e si coprono di menzogne, dicono di desiderare una vita felice e si avvolgono di tristezza, poi quando fango, menzogna e tristezza non vanno più bene, se la prendono con me, e qualcuno dice di ascoltarmi, ma io non parlo, e qualcuno dice di vedermi, ma io non indosso forme, e qualcuno dice di sentirmi, ma io sono più sottile della brezza, e nessuno può sentirmi. Loro parlano, loro cercano la verità, la felicità, il senso della vita; io sono la verità, la felicità, il senso della vita. Loro giocano a cercare, io gioco con loro e quando smettono di giocare, quando finalmente chiudono gli occhi, allora mi trovano, poiché io sono pace, gioia e silenzio. Eppure sono un giocatore, e tu, tu… vuoi ancora giocare con me?

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Tre Meraviglie, una Bellezza

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L'abitudine di vivere dentro un sogno